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Scuola e tecnologia

Immagine dall'esterno del progetto Meta-Verso scuola di Advepa

La scuola di domani

Più tecnologia tra i banchi di scuola, così si sono pronunciati gli studenti secondo un’indagine tutta italiana

Scuola e tecnologia, questo è quello che chiedono gli studenti. Si parla quotidianamente di scuola del futuro, senza accorgerci che spesso il futuro è già alla nostra portata.

Secondo l’indagine condotta nel 2023 dal Laboratorio Adolescenza e dall’Istituto di Ricerca IARD, la proposta degli studenti presenta molte sfaccettature della didattica che dovrebbe contenere un aspetto più tecnologico.

“Nuove tecnologie, piano di studi in parte personalizzabile, educazione sessuale e rispetto dell’ambiente. È questa l’essenza della scuola del futuro tratteggiata dagli attuali studenti secondo quanto emerso dall’edizione 2023 dell’indagine sugli stili di vita degli adolescenti che vivono in Italia” - si legge nelle pagine del Corriere della Sera.

Immagine della scuola digitale, studente che dialoga con l'insegnante.

Laboratorio Adolescenza è una Associazione che ha come obiettivo quello di promuovere e diffondere lo studio e la ricerca sugli adolescenti, sotto il profilo sociale, psicologico, medico e pedagogico.

L’Associazione nasce dall’idea di creare un punto di riferimento scientifico e culturale, per chi si occupa di adolescenza.

Fanno infatti parte di Laboratorio Adolescenza psicologi, sociologi, pediatri, insegnati, giornalisti, esperti di comunicazione, genitori e tutti coloro che a vario titolo, professionale o personale, sono a contatto con l’adolescenza. 

L’80,7% degli studenti ritiene fondamentale che la scuola rimanga «in presenza», ma in parallelo bisognerebbe introdurre metodi e strumenti innovativi basati essenzialmente sulle potenzialità offerte da Internet e dalle nuove tecnologie.

Immagine della scuola digitale, studenti all'aperto nell'area ricreativa.

Solo il 10% vorrebbe mantenere la scuola vecchio stile, mentre un 8% la preferirebbe tutta online, ma utilizzando piattaforme e metodi più evoluti di quelli adottati in emergenza durante la pandemia Covid.

L’analisi dei dati è stato oggetto dell’approfondimento nelle pagine del Corriere della Sera, a cura di Maurizio Tucci, presidente di Laboratorio Adolescenza.

Tucci ha risposto anche alle domande del nostro media team per approfondire i legami tra il web e le nuove generazioni. Ecco le domande a cui Tucci ha risposto per noi.

Negli anni come si è evoluto il rapporto dei giovani studenti con la tecnologia e con il web?

Indubbiamente il web rappresenta sempre più l’habitat naturale degli adolescenti, “nel” quale trascorrono gran parte del loro tempo e gestiscono le loro relazioni.

La drammatica parentesi del Covid, con annessi lockdown e restrizioni dei contatti sociali, ha favorito un’impennata del fenomeno che comunque era da anni in costante progressivo aumento.

Riguardo alla tecnologia, le conoscenze degli adolescenti sono essenzialmente funzionali all’utilizzo degli strumenti di loro interesse e quindi non necessariamente derivanti da un interesse a prescindere.

Pensa che i giovani siano abituati a vedere l’esperienza 3D solo come tempo libero e divertimento?

Anche tra i giovani l’esperienza del 3D non è oggi diffusissima – essenzialmente per penuria di “offerta” – ed è comunque prevalentemente legata all’intrattenimento.

Questo non significa che non possa diventare interessante anche con finalità non ludiche. 

In che modo la realtà virtuale può migliorare la didattica scolastica?

Certamente rendendola più interessante e moderna. L’esperienza della didattica a distanza, che si è sviluppata durante la pandemia, nonostante i grossi limiti derivanti da una inevitabile improvvisazione e mancanza di strumenti, ha rappresentato comunque una novità che gli adolescenti hanno apprezzato, quantomeno perché introduceva degli elementi di modernità in una didattica che, salvo virtuose eccezioni, è ferma a più o meno a cinquant’anni fa.

Non è un caso che dalla nostra indagine annuale sugli stili di vita degli adolescenti che vivono in Italia sia emerso che la maggioranza degli studenti – fermo restando che la scuola deve essere in presenza – gradirebbe non disperdere l’esperienza tecnologica acquisita con la Dad.

La realtà virtuale può essere un prezioso passo in più verso una scuola più in sintonia con i tempi.

Quali materie/temi potrebbe essere più efficace apprendere grazie alla realtà immersiva?

Non credo che ci siano vincoli di questo tipo. Dalle scienze naturali, alla Divina Commedia o all’Odissea, fino alla matematica o alla fisica, la realtà immersiva può rendere il processo di apprendimento più avvincente e quindi più efficace.

Semmai la differenza la fa la difficoltà di produzione di materiale adeguato.

Quali strumenti è importante avere per sapere utilizzare correttamente il web 3.0?

Il primo e più importante è, al di là delle sigle, riuscire a spiegare con efficacia cosa è, di fatto, il web 3.0.

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